Via Crucis del Pellegrino
Venerdì 28 marzo ore 20.45 - chiesa Sant'Anastasio Martire
Venerdì 28 marzo ore 20.45 - chiesa Sant'Anastasio Martire
INTRODUZIONE
Questa via crucis è stata scelta e preparata da alcuni componenti del Consiglio Pastorale Parrocchiale. Il CPP non è nominato per sostituire la comunità ma per camminare INSIEME a tutta la comunità e quindi questa sera pregheremo insieme, e saremo aiutati non solo da un testo su cui meditare, ma anche da segni scelti che ci aiutino a fermarci a contemplare Gesù che vive la Passione e la Morte.
Il testo proposto abbina i momenti della via crucis con i temi e i gesti propri del giubileo, infatti i testi sono tratti dalla bolla di indizione del giubileo “Spes non confundit” La speranza non delude. Il termine principale è quello della SPERANZA, una speranza che non delude e che ci aiuta a guardare in avanti e in alto, pur restando immersi nel nostro tempo e nella nostra umanità.
Questa speranza si fonda sulla PAROLA di Dio che si è incarnata in Cristo; la speranza è nata nell’amore e scaturisce dal Cuore di Cristo trafitto sulla croce per la nostra salvezza.
E’ una speranza che si fa nostra compagna nel cammino-pellegrinaggio: la nostra vita è un percorso verso l’incontro con il Signore, che avviene già oggi attraverso la Chiesa e i Sacramenti, è un pellegrinaggio che ora viviamo nell’anno del giubileo, è un cammino nella e verso la misericordia e il perdono del Signore.
Si tratta di una speranza che si manifesta attraverso i segni che il Signore ci offre: i segni sono la ricerca della PACE, la difesa e la trasmissione della VITA, l’attenzione ai fratelli che sono nel DISAGIO, la vicinanza ai MALATI, la vicinanza ai GIOVANI, l’accoglienza dei MIGRANTI, lo stare vicini agli ANZIANI, il sostegno ai POVERI.
La celebrazione viene guidata attraverso le stazioni dalla Croce portata da un nostro parrocchiano, Fabrizio, Accolito che proprio quest’anno – a Dio piacendo – sarà ordinato Diacono Permanente nella Chiesa Ambrosiana. Vicino a lui porteranno i cantari Suor Rosaria, che rappresenta la vita religiosa, che anche da noi ha attinto molte vocazioni religiose e da anni – prima con le suore di Maria Ausiliatrice, ora con le Suore del Buon Soccorso - servono le nostre parrocchie, e l’altro cantare sarà portato da Paola che rappresenta le catechiste e i catechisti della iniziazione cristiana. Presiedo io che sono un diacono permanente e i nostri sacerdoti pregano in mezzo a noi. Siamo la chiesa locale che vuole adorare Gesù che dona la sua Vita per la nostra salvezza. Alcuni membri del Consiglio Pastorale leggeranno i brani proposti dal libretto, e altri ci aiuteranno nei canti.
Ci saranno anche i segni della luce e della penombra (il buio lo abbiamo evitato). La Luce che ci illumina l’intera vita è Cristo. La penombra che scenderà alla dodicesima stazione ci aiuterà a ricordare il buio che è sceso quel venerdì da mezzogiorno alle tre del pomeriggio, cioè le ore nelle quali Gesù è rimasto in croce. Dopo aver letto i testi della dodicesima stazione resteremo in ginocchio, in silenzio, per qualche minuto in contemplazione della croce che sarà unico elemento illuminato e sarà qui a fianco dell’altare.
Le ultime due stazioni saranno vissute con poca luce, e sempre con la croce illuminata.
Il ritmo della via crucis comprende anche i silenzi: il silenzio ci aiuterà a stare noi pellegrini di fronte alla croce. Vorremmo riuscire a stare anche senza parole e ascoltare con il cuore l’infinito amore del Signore che muore per noi.
Al termine non vivremo la quindicesima stazione della risurrezione, ma concluderemo con una preghiera che trovate sul foglietto che è inserito nel libretto.
Dopo il canto finale lasceremo la croce illuminata per una adorazione personale.
Il nostro saluto alla croce di Gesù non vuole essere conclusione ma contemplazione e adorazione di Dio che cammina ogni giorno con noi.
Foglietto con la preghiera conclusiva